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Cesa e Mauro uniti alle Europee. Tutti i lavori in corso con Alfano tra piani, parole e baruffe

Il dado è tratto. Udc e Popolari per l’Italia sono pronti a presentarsi uniti alle elezioni europee del 25 maggio. Così, dopo il patto preannunciato tra Centro Democratico di Bruno Tabacci e i Popolari per l’Italia di Mario Mauro, il movimento capitanato dall’ex ministro della Difesa nel governo Letta stringe un’alleanza con l’Udc. In attesa anche di una decisione del Nuovo Centrodestra che, secondo le parole di Fabrizio Cicchitto, saluta con favore la nota di Lorenzo Cesa dell’Udc e di Mario Mauro dei Popolari per l’Italia. Anche se il partito di Angelino Alfano almeno per il momento intende correre da solo alle Europee, come ribadito a Formiche.net anche da Giuseppe Esposito, ai vertici del Nuovo Centrodestra.

LE ULTIME NOTIZIE E INDISCREZIONI

Ecco comunque tutte le ultime novità, mentre ieri l’agenzia AgenParl dava come già stretto un accordo a tre fra Cesa, Mauro e Tabacci; mentre Renzo Lusetti dell’Udc confermava ieri a Edoardo Petti di Formiche.net, nel corso del congresso del Cdu di Mario Tassone, i pour parler per una intesa fra Udc, Popolari per l’Italia e Centro Democratico, nelle stesse ore in cui Tabacci partecipava a riunioni per definire i dettagli della lista liberal-democratica Alde alle Europee.

IL PATTO CESA-MAURO

“Udc e Popolari per l’Italia presenteranno alle prossime elezioni europee una lista comune. Questa decisione fa seguito ai colloqui intervenuti nell’ambito delle forze politiche di ispirazione popolare che hanno sostenuto il Governo Letta e ora sostengono il Governo Renzi”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario Nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, e il presidente dei Popolari per l’Italia, Mario Mauro. “La lista, che intende mantenere un atteggiamento di apertura verso le altre forze politiche della maggioranza, si pone l’obiettivo di rappresentare una visione europeista convinta e forte, nella certezza che solo attraverso il rilancio di una Europa unita, solidale – proseguono -, ben radicata nei suoi valori politici e culturali, potra’ consentire anche al nostro Paese di uscire dalla crisi e riprendere il sentiero di una crescita duratura ed equilibrata in un contesto internazionale sempre piu’ globalizzato e competitivo. Proprio le culture politiche di matrice popolare interpretate con una nuova visione, possono concorrere a rafforzare questa prospettiva, sconfiggendo cosi’ le preoccupanti pulsioni populiste che stanno crescendo in Italia e in Europa, a destra come a sinistra”, concludono Cesa e Mauro.

LE PAROLE DI CICCHITTO

“Abbiamo letto la dichiarazione degli amici Cesa e Mauro e siamo del parere che debba farsi una vasta aggregazione di forze moderate e riformiste alternative alla sinistra e ben differenziate da Forza Italia, proprio a partire da una scadenza come quella delle elezioni europee che sembra fatta apposta per mettere insieme i moderati e i riformisti che si riconoscono nel Partito Popolare Europeo”. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto (NCD).

L’AUSPICIO DI GIUSEPPE DE MITA

“Cambiare l’Europa per cambiare l’Italia esige una visione culturale difficilmente sintetizzabile in una slide. E oltre l’esigenza del cambiamento occorre un pensiero per il cambiamento. In questa direzione vanno la dichiarazione congiunta di Cesa e Mauro e la risposta di Cicchitto, che segnano un passo avanti di grande rilievo”. Lo afferma Giuseppe De Mita, deputato dell’Udc, vicepresidente vicario del gruppo Per l’Italia alla Camera. “Il ritmo impresso alle ultime vicende politiche – conclude De Mita – impone anche a noi, popolari, liberali e riformatori con passati diversi ma presenti oggi nella maggioranza di governo, di coniugare riflessione e fatti politici con una prontezza che ci sintonizzi rapidamente con l’ansia di un tempo nuovo che un’opinione pubblica disorientata ma attenta ci chiede con forza”.

APPELLO AD ALFANO

“L’ostinato e incomprensibile tergiversare di Alfano nel dar vita, in occasione delle prossime elezioni europee, a una lista unica composta da Ncd, Udc e Ppi, gli addossera’ un’enorme responsabilita’: quella di non consentire ai veri popolari italiani di essere presenti nel Ppe durante la prossima legislatura”. Lo dichiara l’eurodeputato del Ppe, Potito Salatto, vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo. “Raggiungere l’attuale sbarramento del 4% per a Strasburgo non e’ affatto scontato per Alfano, alla luce degli attuali sondaggi. Mentre il tempo ormai stringe inesorabilmente, si ha l’impressione che abbia perso il senso delle reali proporzioni sue e del suo partito. A Lorenzo Cesa (Udc) e a Mario Mauro (Ppi) non resta che trarne le dovute conseguenze e andare avanti con il loro progetto unificante”.

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