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Perché i montiani non sostengono più la Lista Alde di Tabacci e Boldrin

Che cosa è davvero successo nella Lista Alde? Che cosa ha provocato la spaccatura fra Scelta Civica, da una parte, e il tandem costituito da Centro Democratico e Fare, dall’altra?

Ecco le indiscrezioni che si raccolgono nella delegazione del movimento montiano che ha partecipato alle fasi preparatorie della lista liberal-democratica sotto l’egida di Guy Verhofstadt che si presenterà alle Europee di maggio.

In una prima fase l’accordo era il seguente: dizione Scelta Civica nel simbolo ma senza loghi di movimenti che sostengono la Lista Alde (era 13 all’inizio e lo spazio del simbolo non era sufficiente per contenerli tutti…). Inoltre erano state accettate le condizioni poste dai montiani, tra cui anche il tetto dei tre mandati parlamentari (sia a Roma che a Strasburgo) per i candidati liberal-democratici.

Una misura che, secondo rumors interni ad Alde, riguardava politici di esperienza, ed eventuali candidati alle Europee, come Bruno Tabacci e Paolo Cirino Pomicino (ai vertici del Centro Democratico) e l’europarlamentare Cristiana Muscardini, ex Msi, ora alla testa dei Conservatori sociali che sostengono la Lista Alde.

Ma in una successiva fase – si mormora tra i montiani – c’è stata un’accelerazione verso un simbolo (come quello presentato ieri) che non rispetta gli accordi preliminari e di fatto anche il tetto dei tre mandati non sarebbe stato più accolto.

Qual è la versione di Fare e del Centro Democratico?

Comunque, al momento, non solo Scelta Civica medita ricorsi ma immagina una lista autonoma liberale e riformatrice da presentare alle Europee.

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