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Che cosa non mi convince di Matteo Renzi. Parla Carlo Costalli (Mcl)

Un’economia a servizio dell’uomo, fondata sul lavoro come motore di sviluppo e alternativa all’egemonia finanziaria che ha provocato la crisi globale. È l’idea-forza animatrice del 12° Congresso nazionale del Movimento cristiano lavoratori, l’organizzazione laica ispirata alla dottrina sociale della Chiesa e creata nel 1970 dalle componenti che abbandonarono le ACLI in dissenso verso la politica di attenzione e avvicinamento al Partito socialista italiano.

IL PERCORSO PARTITO A TODI

Realizzare le riforme necessarie per garantire democrazia e giustizia sociale è l’imperativo di una delle realtà promotrici del Forum di Todi, l’iniziativa avviata nell’ottobre 2011 per riunire personalità e associazioni di matrice cattolica allo scopo di riconquistare un autonomo protagonismo nella vita pubblica. Nella quale la religione non venga relegata nella sfera privata ma coinvolga la dimensione comunitaria traducendosi in concreto impegno civile.

Un percorso che aveva conosciuto tappe significative grazie al coinvolgimento della Conferenza episcopale e al robusto ancoraggio alle radici culturali della Democrazia cristiana, richiamate un anno fa dal presidente del MCL Carlo Costalli.

Ma che alla vigilia del voto politico del febbraio 2013 aveva conosciuto una profonda crisi provocando una frammentazione della galassia cattolica. Finché, nel settembre scorso, un appello dell’ex parlamentare Dc a riunificare tutti i popolari italiani in una grande famiglia alternativa ai progressisti-socialisti e nettamente distinta dai populisti di destra gli ha conferito nuovo slancio.

UNA PROSPETTIVA BIPOLARE

Al contrario di quanto prefigurato negli incontri del Forum di Todi, e in una stagione che sembrava aver archiviato la democrazia competitiva, la prospettiva che attende una delle più importanti realtà dell’associazionismo cristiano appare inserita in una prospettiva bipolare. L’approdo potrebbe essere la costruzione di una Casa popolare moderata a fianco di interlocutori politici come l’Unione di centro, i Popolari per l’Italia, il Nuovo Centro-destra.

IL CANTIERE POPOLARE

Una forza dalla marcata impronta cristiano-liberale e con un robusto ancoraggio alla bussola del PPE, il cui recente Congresso di Dublino è stato raccontato dal numero uno del MCL su Formiche.net. Costalli aveva proposto a febbraio la creazione di una lista unica popolare in vista del rinnovo del Parlamento europeo. È non è un caso che Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, oggi impegnati con Mario Mauro nella laboriosa alleanza elettorale, abbiamo partecipato alle assise congressuali. Oltre a Raffaele Bonanni, leader di una CISL affermatasi come sindacato di riferimento della costellazione cattolico-popolare.

LE RIFORME INVOCATE DA MCL

Riconfermato presidente del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli non fornisce una risposta definitiva agli interrogativi aperti dal cantiere popolare. Preferisce prospettare, anche ai potenziali compagni di viaggio, gli obiettivi per un’efficace azione riformatrice. Le proposte riguardano una più incisiva formazione al lavoro nel percorso educativo e nell’università, una spinta alla partecipazione del personale dipendente nella vita delle imprese per un’autentica democrazia economica, un’attenzione marcata alla ricerca e agli investimenti, la salvaguardia del made in Italy, lo sviluppo della cultura della produttività, la centralità dei corpi sociali intermedi e del Welfare sussidiario diffuso sul territorio, costituito da famiglie, volontariato, parrocchie, patronati. Tutto il resto, compresi gli 80 euro aggiuntivi in busta paga previsti dal programma fiscale del governo di Matteo Renzi, “sono toppe”.

LA BOCCIATURA DELL’ESECUTIVO

È questo il primo fendente inferto dal leader del MCL all’operato della squadra guidata dal segretario del PD. Affondo che non gli impedisce di contestare con forza il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, pronto a trasferire attività e risorse in Svizzera a causa dell’oppressione tributaria. Pur concordando con l’esigenza evidenziata dal premier di risanare il nostro Paese per ottenere la credibilità necessaria a cambiare l’Unione Europea, il presidente di Mcl chiede molto di più.

Perché è cocente la perplessità per l’ingresso repentino del Partito democratico nell’orbita del socialismo europeo. Tanto più deludente pensando al “rigoroso silenzio di numerosi esponenti cattolici, ex Popolari ed ex Margherita, che moriranno socialdemocratici”. Ed è forte la riserva sull’azione “incerta ed evanescente” dell’esecutivo in merito alla crisi ucraina e della Crimea.

L’EUROPA POPOLARE

Riguardo all’orizzonte comunitario, il presidente del MCL è negativamente sorpreso dal richiamo continuo del premier alla figura di Altiero Spinelli, artefice del Manifesto di Ventotene e del progetto istituzionale e federale degli Stati Uniti d’Europa, rispetto ad Alcide De Gasperi, Robert Schuman e Konrad Adenauer: “Padri costituenti popolari e democratico-cristiani che l’Europa popolare, umanistica e solidale l’hanno realizzata veramente”.

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