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Chi sono i ribelli di Donetsk che chiedono la secessione dall’Ucraina

Da quando è esplosa la crisi in Ucraina, molti nomi poco noti ai lettori occidentali sono spuntati nelle prime pagine della stampa internazionale. Uno di questi è Donetsk, una città dell’Ucraina orientale. Ora, secondo i ribelli che vi si sono insediati, la zona è diventata una Repubblica popolare.

SCELTA DALLA BASE POPOLARE
All’ultimatum del governo di Kiev gli attivisti filorussi hanno risposto con un check point alle porte di Donetsk. Il Consiglio popolare, composto da organizzazioni pubbliche e partitiche del Donbass, ha dichiarato ieri la sovranità della Repubblica popolare di Donetsk. Il leader del nuovo “governo”, Vladimir Makonóvich, ha chiesto a tutti i sindaci della regione di giurare lealtà alla “repubblica” e li ha invitati a prendere il controllo degli enti pubblici.

IN ATTESA DEL REFERENDUM
A volere questo cambiamento, secondo i ribelli, sarebbe una base multinazionale e popolare che avrebbe scelto unanimemente di essere indipendente. Per le decisioni di carattere istituzionale e organizzativo ci sarà un referendum popolare a breve. La notizia della secessione di Donetsk è stata confermata dall’Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, un’organizzazione che riunisce i partiti delle repubbliche ex sovietiche (incluso il Partito Comunista della Federazione Russa e il Partito Comunista di Ucraina).

LA LEZIONE DELLA CRIMEA
Donetsk, Luhansk e Kharkiv sono diventati simbolo della divisione di un’Ucraina sospesa tra Russia e Occidente. L’esperienza della Crimea ha spinto queste regioni a chiedere un referendum sull’indipendenza.

A manifestare a Donetsk sono soprattutto i giovani che si sentono forti dal sostegno della piazza. Un’anziana residente nella città ha detto a EuroNews. “Sono madre di molti figli e mi sono unita alla protesta di mia spontanea volontà. Siamo qui da tre giorni a fare panini e affettare salumi. Sono qui per sostenere i nostri ragazzi”.

Ecco il video con la dichiarazione della Repubblica popolare di Donetsk

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