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Una Leopolda Blu per ricostruire il centrodestra

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Nell’ultimo anno il centrodestra ha mostrato un volto estremamente litigioso che ha allontanato gli elettori moderati favorendo le altre coalizioni in campo.
Una litigiosità eccessiva, degna delle migliori sceneggiate tra tronisti di Uomini e Donne, ha tolto uno spazio prezioso a quel confronto quotidiano tra identità politiche e sensibilità diverse sui temi dell’attualità politica.

È questo ciò che serve agli elettori moderati? Vedere un centrodestra che fino a qualche tempo fa era capace di raccogliere quasi 20 milioni di voti, diviso in 4 partiti che con infantilismo cronico litigano ogni giorno.
È arrivato il momento che nell’asilo del centrodestra arrivi la maestra, e senza mettere nessuno in punizione ristabilisca l’ordine e ribadisca le priorità della classe.
Serve suonare la campanella, anzi la sveglia al nostro centrodestra.

Dopo 20 anni di storia della coalizione berlusconiana conosciamo perfettamente tutti i pregi e i difetti degli attori politici e i fattori che hanno portato ad un magrissimo risultato alle ultime elezioni europee.
Berlusconi non è più l’azionista unico del centrodestra, anzi detiene un po’ meno della maggioranza dei consensi totali. Gli altri tre partiti, senza il leader azzurro sono meteore impazzite e assistiamo alle rincorse estremiste e antieuropee di Lega e Fratelli D’Italia. Nel caos e nella crisi si cerca con urgenza un’identità politica e ci si aggrappa disperatamente a qualche stella d’oltralpe che sembra vincente.

Dall’altra parte Ncd ha sicuramente rappresentato una istanza di cambiamento e una proposta di scomposizione del centrodestra concepito come azienda personale, però non ha saputo delineare una strategia lungimirante che superasse questo primo momento di presa di distanze da Forza Italia. Una sostanziale incapacità dei dirigenti ha portato al fallimento di un progetto che aveva ottime potenzialità per cambiare la storia dell’intera coalizione.

Un ulteriore ostacolo sulla strada del rinnovamento è sicuramente l’esercito in campo.
Ci sono tante deputate e deputati validi, ma la selezione di questa classe dirigente è avvenuta con il metodo del vecchio centrodestra. Una selezione che non ha fatto brillare per genialità e intraprendenza i fortunati nominati, ma ha privilegiato più la fedeltà e la vicinanza personale ai leader.
Sarà questa classe dirigente a stabilire nuovi criteri per la selezione del futuro, magari ponendo dei paletti che escludano loro stessi? Nutro dei sinceri dubbi…

Il centrodestra supererà con il tempo anche questi ostacoli, grazie ad una selezione naturale che porterà ad una scomposizione ulteriore del quadro politico nei prossimi anni. Poi necessariamente sarà il tempo ad essere un arbitro severo sugli incapaci e questo giudizio darà spazio ad una nuova generazione politica che necessariamente avrà vissuto le drammatiche criticità di questi anni e conoscerà bene i pregi e i difetti di questa coalizione. La Leopolda blu può essere la prima grande occasione per aprire un cantiere permanente per la ricostruzione del centrodestra. È certo che se si tenterà di soffocare ogni svolta innovativa, l’attuale centrodestra sarà condannato a dividersi ulteriormente, disorientando così gli elettori moderati. La fortuna vuole che in questo periodo post europee non sia stato creato un nuovo soggetto capace di raccogliere tanto i delusi del Ncd, quanto i movimentisti di Forza Italia. Ma non sarà l’inerzia a scrivere il futuro di una coalizione che resta maggioranza nel Paese.

Sebbene nessuno abbia una forza autonoma per organizzare qualcosa di nuovo, ci sono tanti movimenti in atto e tutti sanno che questo scenario durerà ancora pochi mesi, il tempo di organizzare qualcosa di nuovo.
Le idee ci sono, i valori anche e sono gli stessi che hanno unificato l’Italia, scritto una Carta Costituzionale e garantito al Paese 50 anni di stabilità politica, sviluppo economico e libertà civili nell’Europa dei comunismi e dei socialismi.
I giovani talenti ci sono, tanti bravi amministratori locali che hanno già dimostrato nei loro territori di avere grandi potenzialità. Bisogna dare loro fiducia e lo spazio necessario per crescere.

Il centrodestra si deve reinventare per poter cambiare e tornare ad essere una forza governativa. Attualmente ricorda troppo quell’Unione di Prodi in cui tanti partiti differenti litigavano su tutto e non avevano una posizione comune su nulla, ma pretendevano di stare insieme. Le conseguenze furono disastrose per il Governo, per Prodi e per la sinistra stessa. È servito qualche cambiamento, il rinnovamento di una intera classe dirigente, aver tolto qualche storico dinosauro per poter vedere la coalizione del Pd tornare ad essere in vantaggio alle elezioni politiche. E sicuramente i vecchi dirigenti con i loro potentati creati in 50 anni di Pci non sono andati via canticchiando e senza fare resistenza. Ma alla fine Renzi al 41% rappresenta un punto di non ritorno di quella storia. Una sinistra che sa rinnovarsi, sa identificarsi in giovani amministratori locali che sono lontani anni luce dalla storia comunista.

Potrebbe essere questa una strategia anche per la coalizione moderata. Imparare dagli errori degli avversari, che poi non sono così diversi, per poter ridisegnare una forza che partendo dalle posizioni comuni possa tornare ad essere unita.
Le ricette in materia economica possono essere sicuramente quelle della scuola liberale di Forza Italia, mentre per quanto riguarda sicurezza, legalità e immigrazione Fratelli D’Italia ha dimostrato di avere posizioni forti che possono tornare a coinvolgere gli elettori di destra. Mentre la Lega potrebbe dare un contributo per la gestione degli enti locali, delle autonomie regionali e per la trasparenza delle Istituzioni.

Bisogna fare i conti con i ragazzi grillini che da sventurati e capitati per caso nelle aule parlamentari, piano piano stanno studiando e si stanno preparando per bene.
C’è da fare presto, anche perché gli elettori hanno dimostrato che in caso di ballottaggio non hanno alcun problema ad abbandonare la coalizione moderata per far vincere i grillini. Dobbiamo fare presto e creare una alternativa forte e credibile per far tornare a casa gli elettori delusi, recepire le battaglie di trasparenza della cosa pubblica portate avanti dai penta stellati e tornare a far vincere il popolo dei moderati.
Le strategie potranno essere proposte negli incontri della Leopolda Blu; sarebbe intanto interessante iniziare a ripensare una coalizione e a mettere insieme le tante cose che uniscono questa grande comunità umana e politica.

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