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Perché seguo con attenzione Corrado Passera

Sono andato ad ascoltare Corrado Passera che ha presentato il suo movimento (e il suo libro) nella mia città. Devo riconoscere che ho condiviso le sue analisi della situazione italiana e, in buona parte, anche le sue proposte di iniziativa politica. Ma ciò che mi convince di più è il suo giudizio nettamente negativo su Matteo Renzi e il renzismo, definito come una forma di populismo comunicativo meno rozza delle altre purtroppo in campo.

Mi sono chiesto: che cosa può fare uno come me che non rinuncia ad occuparsi di politica sia pure marginalmente e che pensa di Pier Matteo Renzi Tambroni tutto il male possibile? Se mi guardo attorno, il ragazzotto fiorentino ha colonizzato tutti quei partiti del centro e del centro destra che, a mio avviso, sarebbero presentabili. Silvio Berlusconi (ave Silvio, morituri te salutant) è il suo principale alleato nell’operazione, a mio avviso criminale, delle riforme istituzionali; il Ncd e le altre forze centriste svolgono il compito, oscuro e servizievole, degli ascari nel governo e nella maggioranza. Con Fratelli d’Italia, la Lega Nord, il M5S, il Sel, non abbiamo, reciprocamente, nulla da spartire. Ecco perché seguirò, adesso, con attenzione il percorso di Italia Unica.

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Un accurato servizio de Il Sole 24 Ore dell’8 settembre conferma quanto avevamo sostenuto, nei giorni scorsi, in questa rubrica: con la stabilizzazione dei precari, voluta da Renzi Tambroni  e company, in Italia vi sarà, mediamente (nello studio sono compresi anche i dati riguardanti ciascuna regione), un docente ogni dieci studenti. Basterebbe questo rapporto (1/10)  a mettere in evidenza che si tratta di una squallida operazione clientelare di cui la scuola non aveva alcuna necessità.

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‘’1. Il Governo è delegato ad adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge un decreto legislativo contenente un testo unico semplificato della disciplina dei rapporti di lavoro, con la previsione del contratto di lavoro a tempo indeterminato a protezione crescente, senza alterazione dell’attuale articolazione delle tipologie dei contratti di lavoro, secondo i criteri che seguono’’. Questo è il testo dell’emendamento a prima firma Pietro Ichino su cui la maggioranza è divisa sul Jobs Act Poletti n.2. E’ difficile comprendere come possa il  Pd intravvedere nell’emendamento un attacco all’articolo 18 e allo statuto. Sarà forse perché sono i suoi presentatori a sostenere questa tesi, a nostro avviso infondata. Nella definizione di ‘’contratto a tempo indeterminato a protezione crescente’’ sono contenute sette parole, incluse le congiunzioni. La convinzione che attraverso queste sette parole si possa riformare drasticamente la disciplina del licenziamento individuale fa a pugni con l’articolo 76 Cost. il quale dispone sulla delega di funzione legislativa al governo l’obbligo della determinazione di principi, criteri direttivi e oggetti definiti. Requisiti che nell’emendamento non si intravvedono neppure a cercarli con la lampada di Diogene.

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I quotidiani si sono profusi a raccontare che i leader socialisti europei – presenti insieme a Matteo Sancho Panza Renzi sul palco della Festa dell’Unità a Bologna – indossavano tutti una camicia bianca. E se fosse stata la pubblicità di un detersivo?

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Tra le ‘’signore’’ ministro – dimenticata da Rosy Bindi – c’è anche Maria Concetta Lanzetta agli Affari regionali e allo Sport. Gli italiani se la ricordano ancora? Dopo la cerimonia del giuramento è scomparsa. Sentite che cosa scrive di sé e della sua competenza a ricoprire l’incarico: ‘’Ha maturato sul campo la conoscenza delle autonomie locali come Sindaco di Monasterace e con la partecipazione a iniziative, convegni, testimonianze promosse dall’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani’’. Poi dicono che i ministri del governo granducale  snobbano i convegni….

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Guido Crosetto, detto ‘’il gigante buono’’, ha ricevuto una proposta che valorizza la sua precedente attività imprenditoriale. L’accetti. L’Inno ‘’Fratelli d’Italia’’ può intonarlo al mattino radendosi.

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Rispetto a Francois Hollande, Silvio Berlusconi un vantaggio lo ha avuto. Nel suo ‘’checher  la femme’’ l’ex Cav ha sempre incontrato donne che non sapevano scrivere.

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