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Tutti i perché della sciabolata di de Bortoli a Renzi

“Non è mai successo che il Corriere della Sera attaccasse l’intero governo e arrivasse ad evocare addirittura la massoneria”. Il commento di una firma storica di via Solferino affidato a Formiche.net fa comprendere la portata dell’editoriale con cui Ferruccio de Bortoli ha scelto di inaugurare il nuovo Corriere della Sera in edicola oggi (qui il corsivo di Leo Soto per Formiche.net).

Una stroncatura mai così netta da parte del moderato direttore del quotidiano più moderato del Paese nei confronti di Matteo Renzi e del suo governo. Ma perché? Le interpretazioni cercate da Formiche.net tra i corridoi di via Solferino divergono.

DE BORTOLI BALLA DA SOLO…
C’è chi pensa che de Bortoli “balli da solo”. Nessun attacco concordato con gli editori il suo, è la lettura, ma solo “un addio con calcio nel sedere a tutto, visto che de Bortoli ha già la data di scadenza” e lascerà la direzione del Corsera il 30 aprile.

Questa analisi è suggerita anche da Gianni Gambarotta. Su Formiche.net, l’ex direttore del settimanale rizzoliano Il Mondo scrive come de Bortoli giochi “una sua partita di direttore di quotidiano libero da ogni vincolo e la gioca senza dar retta ad allenatori e suggeritori”. E ipotizza che forse ci sarà una carriera politica nel suo futuro, anche perché “la politica italiana di oggi è un immenso nulla nel quale rimbombano i bla-bla-bla di Renzi. In questo vuoto una personalità come de Bortoli sarebbe un gigante…”.

… O IN GRUPPO?
C’è chi invece sposa una lettura “corale” della vicenda. “Le sue parole rappresentano il sentiment di gran parte dell’establishment e dell’elettorato”, spiega un giornalista di via Solferino che chiede l’anonimato e che fa notare come il Corriere non sia mai stato renziano. Soddisfazione sarebbe la reazione diffusa in redazione – si vocifera – per aver mostrato “la schiena dritta nei confronti di un premier arrogante che per giunta tratta malissimo i giornalisti”.

I RILIEVI DI MUCCHETTI
Anche Massimo Mucchetti, ex vicedirettore del Corsera e ora senatore “ribelle” Pd, non crede alla tesi individuale e fa notare sul suo blog come “con l’editoriale di oggi, de Bortoli esprime le profonde riserve di ampi settori della classe dirigente sulle attitudini del premier di adempiere al dover suo”. E aggiunge la sua personale considerazione sul presidente del Consiglio: “Renzi ha dimostrato di avere la capacità di avviare il cambiamento come nessuno prima di lui. E Dio sa quanto l’Italia abbia bisogno. E cambiare significa anche cambiare le persone. Non ha ancora dimostrato la capacità di costruire il pensiero d’azione e la squadra che servono al Paese. Il tempo per recuperare è poco. E questo è il dramma che incombe”.

IL PASSAGGIO CONTROVERSO SULLA MASSONERIA
Particolare stupore e curiosità ha suscitato poi il passaggio in cui, in riferimento al patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi e anche alla successione al Quirinale, de Bortoli parla di “stantio odore di massoneria”. Cosa voleva dire il direttore del Corsera? “Forse sta per uscire qualcosa di nuovo a riguardo sul fronte giudiziario – azzarda qualcuno nei corridoi di via Solferino – de Bortoli è molto prudente, se è arrivato ad affermare una cosa del genere, significa che è preparato a rispondere e a motivare le sue parole”. Oppure il contesto è la corsa al successore di Giorgio Napolitano al Quirinale? Si sta parlando di Mario Draghi per caso?

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