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Tutti i dettagli del piano anticrisi di Putin

Il governo russo ha annunciato ieri sera un piano di 60 misure economiche per far fronte alla crisi economica. La caduta del prezzo del petrolio, principale fonte di reddito del Paese, e le sanzioni occidentali imposte alla Russia per il conflitto in Ucraina, hanno colpito duramente le finanze di Mosca.

RATING DI STANDARD & POOR’S

La Russia è uno dei cosiddetti Brics, ma l’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il suo rating da BB+ a BBB- con outlook negativo e ha modificato il merito di credito sulle emissioni russe in valuta estera da BBB- a BB+, il primo gradino della “spazzatura”, con prospettive negative, mentre quelle in valuta locale sono scese da BBB a BBB-.

CAUSE DEL DECLINO

Tra le cause ipotizzate da Stratfor c’è il fatto che “la Russia ha iniziato l’anno in grave declino economico e dovrebbe sperimentare la sua seconda recessione in sei anni nel 2015”. Determinante è stata la crisi industriale dei primi mesi del 2014. Il conflitto in l’Ucraina ha causato una massiccia fuga di capitali dalla Russia e il dimezzamento degli investimenti esteri nel Paese. “Inoltre – spiega il sito di analisi geostrategiche – le sanzioni internazionali hanno limitato l’accesso delle imprese russe e delle banche al credito estero. Ora, il prezzo del petrolio è sceso e si trova in zona 45 dollari al barile, la metà delle quotazioni record del 2014. Il ministro dell’Economia russo Alexei Ulyukayev ha detto che se i prezzi del barile rimangono a questi livelli il Pil russo può crollare anche a -4,5%”.

LENTO RECUPERO

Il ministro delle Finanze russo, Antón Siluánov, ha detto al Parlamento che le sanzioni hanno un impatto di circa 200 miliardi di dollari per l’economia russa: “Tutti gli esperti riconoscono che la situazione avrò effetti sul lungo periodo. Questa volta non ci sarà un aumento veloce del prezzo del petrolio, come è successo durante la crisi del 2008-2009”.

INFLAZIONE E CARENZE

L’inflazione in Russia è alle stelle. I pronostici indicano che per il 2015 sarà tra il 7,5% e il 8%. La disoccupazione è al 5,3%. Nell’ultimo mese il costo della vita è aumentato del 2,1% e sono spariti dal mercato alimenti di prima necessità come riso, olio, zucchero, frutta e verdura, pesce.

AUSTERITY RUSSA

Così, il presidente russo ha detto che il programma di tagli alla spesa pubblica cercherà di “assicurare uno sviluppo sostenuto dell’economia e la stabilità sociale nel 2015”. Durante l’annuncio ha anche fissato una serie di obiettivi generali per il 2016 e il 2017, data in cui gli analisti ritengono che il prezzo del greggio salirà nuovamente, con effetti positivi sull’economia russa.

PROGRAMMA ANTI-CRISI

Fino a che punto Putin riuscirà a fare quadrare i conti con queste misure è difficile da ipotizzare. Il documento con le proiezioni consegnato al Parlamento è ancora incompleto. Secondo le stime del governo, il programma anti-crisi richiede circa 2,3 miliardi di rubli di finanziamento (30,5 miliardi di euro), dei quali un miliardo è stato già speso nel 2014 per la ricapitalizzazione del sistema bancario.

DIFESA DELL’ASSISTENZA SOCIALE

Il piano anticrisi di Putin ha come obiettivo sostituire le importazioni, stimolando la produzione interna agricola e industriale. Si sosterrà la produzione di automobili, macchinari agricoli e aeronautici e si cercherà di proteggere i settori sociali più vulnerabili. Lo Stato tornerà a fornire i medicinali gratuitamente e le pensioni aumenteranno dell’11,4%. Ma basterà?

NON ALLA DIFESA

Altro settore che non sarà toccato è quello della difesa, il cui sviluppo è una delle priorità per Putin. I finanziamenti al comparto sono aumentati del 20% per l’anno appena iniziato. Sempre secondo Stratfor, “nel complesso, il bilancio russo per il 2015 vede la spesa pubblica aumentata del 12%, quindi un taglio del 10% non fa che rimetterla in pari con quella del 2014. Il problema è che i tagli interesseranno alcuni settori chiave e potrebbero portare a tensioni sociali”.

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