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Ecco come Tsipras flirta con Putin

L’avvicinamento tra il nuovo governo greco e la Russia di Putin è sempre più evidente. Il premier Alexis Tsipras (qui il ritratto di Formiche.net) ha detto che non è d’accordo con le sanzioni imposte a Mosca e che non darà il suo avallo a nuove misure simili. In un comunicato ufficiale, il governo appena costituito in Grecia ha detto che non gli è stata chiesta nessuna opinione a riguardo. Il ministro degli Affari esteri greco, Nikos Kotzias, ha inoltre scritto un tweet in cui dice che andrà a Bruxelles per discutere il tema con i suoi colleghi europei.

L’AMICIZIA CON PUTIN

Tsipras gioca dunque la carta russa per negoziare con l’Europa. La Grecia, che è rimasta fuori dall’orbita sovietica dopo la Seconda Guerra mondiale, adesso guarda di nuovo a Mosca. Il Cremlino osserva con attenzione quando accade nella penisola ellenica, mentre a Donetsk le forze filorusse e quelle ucraine continuano a spararsi. Inoltre, alcune indiscrezioni della stampa greca sostengono che il ministro della Difesa di Atene, Panos Kammenos (qui il ritratto di Formiche.net), e il ministro degli Affari esteri, Nikos Kotzias, siano amici personali di Putin.

QUESTIONE DI CONVENIENZA

Secondo Constantinos Filis, direttore di ricerche su Russia ed Euroasia dell’Istituto di rapporti internazionali della Grecia ad Oxford, il governo di Tsipras “vuole avere un margine di manovra più ampio per negoziare il debito con l’Europa. Vuole dimostrare che i 27 non sono l’unica opzione di partnership e che ce ne sono altre”. Ma Atene è troppo legata all’Unione europea (dal 1981) e alla Nato. “È troppo presto per capire le conseguenze di questa politica – ha spiegato Filisma la Russia non vuole investire né economicamente né politicamente in un alleato della Nato. Credo che preferisca esercitare la sua influenza con repubbliche slave come la Serbia e l’Ucraina”.

AIUTO ECONOMICO

Tra la Russia e la Grecia ci sono forti legami culturali e soprattutto religiosi, grazie alla Chiesa ortodossa. Le minacce su una possibile espulsione della Grecia dall’Eurozona hanno aumentato le speculazioni su un legame davvero più stretto con Mosca. Ma l’economia russa non è in buona salute: la caduta del prezzo del petrolio e le sanzioni economiche hanno fermato la crescita e aumentato inflazione, disoccupazione e spesa pubblica.

OSPITE RUSSO

Dopo la vittoria di Tsipras, Putin si è affrettato a congratularsi con il nuovo premier greco. I due hanno espresso il desiderio di “continuare a rafforzare la tradizionale cooperazione costruttiva in tutte le aree e lavorare insieme per risolvere gli attuali problemi europei e globali”. Simbolicamente, il primo personaggio diplomatico ricevuto da Tsipras è stato l’ambasciatore russo in Grecia.

Fino ad ora la Grecia non aveva mai alzato la voce sul conflitto in Ucraina. Ma l’Unione europea ha concordato nuove sanzioni contro Mosca: “Siamo preoccupati per il deterioramento della situazione umanitaria e di sicurezza all’est dell’Ucraina… Ci sono prove del continuato e crescente sostegno della Russia ai separatisti, il che aumenta la responsabilità di Mosca. Chiediamo al governo russo di condannare queste azioni dei separatisti e di applicare gli accordi di Minsk”.

PRODUZIONE AGRICOLA PERSA

I greci non dimenticano che la risposta russa alle sanzioni (il blocco delle importazioni agricole e l’aumento del prezzo del gas) è stato un duro colpo per l’economia ellenica, già provata. Migliaia di camion pieni di alimenti sono rimasti fermi nelle autostrade. Il 60% delle pesche e il 90% delle fragole greche avevano come destinazione la Russia. Le misure di sostegno economico dell’Ue non sono state sufficienti. Così, il nuovo ministro Juntis si è schierato dicendo che “la Grecia non è stata informata e non c’è il consenso del premier Alexis Tsipras” su quanto deciso da Bruxelles.

INDIZI PRECEDENTI

A maggio scorso, Tsipras andò in Russia con un gruppo di rappresentanti del partito Syriza per appoggiare apertamente il referendum in Crimea. E nel Parlamento europeo gli eurodeputati di Syriza hanno contestato più volte le posizioni contro la Russia: hanno votato contro l’accordo di associazione dell’Ucraina nel 2014, si sono astenuti sulla Georgia e la Moldavia e hanno contestato le prime sanzioni contro Mosca.

IL POST DEL MINISTRO

Il ministro dell’Economia, Yanis Varoufakis (qui il ritratto di Formiche.netha attaccato la stampa dal suo blog: “Il potere dei media mi ha colpito di nuovo. La stampa internazionale è piena di articoli su come la prima ‘mossa’ della politica estera del governo di Syriza sarebbe il veto sulle nuove sanzioni nei confronti della Russia. Io non sono qualificato a parlare di Affari esteri, ma, comunque, voglio condividere questo a livello personale. Il nostro ministro degli Esteri, Nikos Kotzias, ci ha spiegato che nel suo primo giorno di lavoro sono state approvate nuove sanzioni sulla Russia all’unanimità. Ma nessuno ha sentito il nuovo governo greco! Quindi, chiaramente, la questione non è se il nostro nuovo governo è d’accordo o no sulle nuove sanzioni contro la Russia. Ma che hanno dato per scontato che noi lo fossimo e nessuno ha chiesto il nostro parere. Potrebbero i giornalisti di tutto il mondo cercare di spiegare questa importante distinzione?”.

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