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Finmeccanica, tutti i piani di Moretti su Drs, Selex e Avio Spazio

Fatti, toni decisi e schietti, niente giri di parole o eufemismi. Così l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha affrontato l’audizione informale che si è tenuta lunedì scorso, 9 marzo, in Commissione Industria del Senato per illustrare il piano industriale del gruppo e la recente cessione delle aziende di trasporti ferroviari, AnsaldoBreda e Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi.

IL CRUDO PARAGONE CON LA GRECIA

Moretti ha ripercorso l’analisi dei problemi trovati al vertice del gruppo aerospaziale quando è stato nominato dieci mesi fa: «Affrontiamo i nostri competitor con un fardello di 4,7 miliardi di debiti e 3,5 miliardi di capitale – ha spiegato -, una situazione che nessuno ha. Se uno è nella situazione della Grecia non può fare la parte della Germania. Molti nostri concorrenti sono la Germania».

L’OBIETTIVO DI TRASFORMARSI IN IMPRESA UNICA INDUSTRIALE

Tuttavia, il numero uno di Finmeccanica ha detto che il 2014 si sarebbe chiuso con risultati migliori, rispetto ai precedenti: «Credo che presenteremo in consiglio di amministrazione tra qualche giorno una proposta di bilancio con un risultato netto ordinario positivo per il 2014. Se questo avvenisse – commenta l’ad – ci sarebbe una differenza rispetto al 2013 di 700 milioni di euro. Parlo del risultato netto ordinario, senza operazioni straordinarie. Già dei risultati positivi si cominciano a vedere, qualcosa si sta muovendo». Ma il vero obiettivo per Moretti è «passare da una holding finanziaria che si occupa di partecipare e acquisire e che non distingue l’integrabilità dei processi ad una impresa unica industriale».

I NUMERI DI DRS TECHNOLOGIES

Nel corso dell’audizione, l’ad di Finmeccanica non ha mancato di citare il caso di Drs Technologies, la società americana comprata per 5,2 miliardi di dollari durante la gestione di Pierfrancesco Guarguaglini e rimasta sempre al centro di polemiche perché, spiega Moretti durante l’audizione, «è stata una acquisizione sopravvalutata, che abbiamo valutato 5 miliardi di dollari e ne ha persi quasi 3 e il problema è che li abbiamo presi a debito, con debiti piazzati al 2039 con un tasso del 6.5. I numeri parlano da soli».

La possibile vendita di questa controllata (contractor della Difesa Usa e di diverse agenzie di intelligence) non è affatto scontata. «Non dobbiamo trovare a tutti i costi il modo di disfarcene – ha svelato Moretti ai membri della Commissione -, a luglio abbiamo fissato con il management di Drs un piano, verificheremo i risultati delle operazioni che abbiamo finora compiuto e, sulla base di queste, capiremo cosa fare». «Valuteremo – ha aggiunto – una eventuale valorizzazione ma integrandola nella logica industriale e non “di possesso” di Finmeccanica. Se tutto ciò funziona cercheremo partner finanziari per crescere, nel caso contrario si valuteranno in tranquillità altre soluzioni, che al momento non ci sono».

SELEX: SFOLTIMENTO DEL BUSINESS E RILANCIO “EUROFIGHTER”

Selex Es, la conglomerata per l’elettronica delle Difesa, dopo una complessa ristrutturazione, dovrà rinunciare ad alcune attività civili, ha dichiarato Moretti. In via di cessione c’è Smart security lines (Smart solutions), con ricavi per circa 90 milioni di euro, come annunciato durante la presentazione del piano industriale di Finmeccanica a Londra. Questo nell’ottica di «trovare un core business su cui concentrare le poche risorse a disposizione – ha spiegato Moretti in Commissione Industria -. È necessario diminuire il numero di business, altrimenti si va fuori mercato, e selezionare i prodotti all’interno dei singoli business».

Proprio in riferimento ai prodotti da valorizzare, il numero uno di Finmeccanica ha parlato di rilancio degli «Eurofighter che con le nuove dotazioni di sensoristica avranno prestazioni molto più alte, in particolare grazie all’uso degli “scan radar”». Questo, però, commenta Moretti «deve incrociarsi con politiche di domanda coerenti».

IL CONTROLLO DI AVIO SPAZIO E I PROGETTI PER I SETTORE DELL’AEROSPAZIO

Moretti ha anche spiegato che la società punta al controllo di Avio Spazio, di cui al momento il gruppo italiano ha il 14% e che per quanto riguarda, più in generale, il settore dell’aerospazio è necessario «rivedere il portafoglio dei prodotti, fare una selezione ragionata e una conseguente riduzione dei prodotti e aumentarli su larga scala, selezionare il prodotto giusto in base alle necessità e la gamma di clienti che vale la pena coprire». Questo perché, per l’ad di Finmeccanica, «bisogna selezionare gli investimenti e assicurare l’affordability». In un contesto in cui «i Paesi occidentali, a parte poche eccezioni, stanno riducendo i budget destinati alla difesa mentre chi li sta incrementano è la parte asiatica, in particolar modo la Cina», ha spiegato Moretti. «Perché quello che noi dobbiamo riuscire a fare – conclude il numero uno di Finmeccanica – è raggiungere prima i modelli europei e poi puntare più in alto, per poter garantire la salute dell’azienda».

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