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Le mire della Russia su Cipro

La crisi di Cipro potrebbe avere risvolti geopolitici, oltre che finanziari. Se l’isola dovesse decidere di entrare nell’orbita di Mosca, ci sarebbe il pericolo che la Russia possa approfittare della situazione per cambiare gli equilibri nel Mediterraneo.

L’analisi è di Stefano Silvestri, presidente dell’Istituto Affari internazionali, secondo cui si tratta di una “faccenda più politica che monetaria”.

IN GIOCO GLI EQUILIBRI NEL MEDITERRANEO
È evidente che Cipro – spiega in un’intervista al Messaggeroper la sua posizione nel Mediterraneo ha un ruolo strategico che va oltre quello puramente economico e investe questioni di geopolitica e militari”. Peraltro la Russia ci ha già “provato più volte”. Ma “non credo che a loro convenga entrare nell’orbita della Russia”.

Il riferimento di Silvestri è al prestito di 2,5 miliardi di dollari che la Russia aveva già accordato nel 2011 alla Repubblica di Cipro, la cui economia è stata messa in ginocchio dai forti vincoli con il settore bancario greco.

LE INGERENZE DI MOSCA
E per discutere una possibile ristrutturazione di questo prestito e per evitare quello di Bruxelles, il ministro delle Finanze cipriota, Michalis Sarris, è stato a Mosca mercoledì e giovedì scorsi, senza che le due parti abbiano raggiunto un accordo.

Un’intesa però non è ancora da escludere, soprattutto considerato lo strettissimo periodo accordato dalla Ue a Cipro per proporre un piano B. Al governo dell’isola il compito di trovare in una manciata di giorni i miliardi necessari a garantire il prestito di Bruxelles.

Soldi che Cipro avrebbe potuto reperire con il contestato balzello sui depositi bancari, suggerito dall’Unione europea, dalla Bce, dalla Germania e dalla stessa Bundesbank, ma bocciato dal parlamento cipriota a causa della duplice pressione dei cittadini e del governo russo. Una soluzione, quella europea, che sembra quindi sempre più lontana e impraticabile.

Se la Russia fa da mediatore e non si mette semplicemente ad appoggio totale della posizione cipriota, potrebbero aiutare.
Diverso è – osserva l’esperto – se decide di approfittare della crisi per assumere un suo ruolo per altri scopi: in questo caso il gioco cambia completamente, diventa geostrategico e andrà valutato con attenzione nelle sue conseguenze. Soprattutto se ci impegniamo in Siria”.

LE RASSICURAZIONI DI MEDVEDEV
Se da un lato l’approccio russo preoccupa, dall’altro ci pensa il primo ministro russo Dmitri Medvedev a buttare acqua sul fuoco. Nell’approccio alla crisi finanziaria di Cipro sono stati commessi “tutti gli errori possibili” e ora è auspicabile un atteggiamento improntato a maggiore riflessione onde non nuocere alla relazioni fra Russia ed Unione Europea, ha dichiarato in un colloquio con l’agenzia Interfax commentando l’evoluzione degli eventi.

IL LEGAME ECONOMICO CON L’ISOLA
Se, come detto, non fondamentale, nel caso Cipro non va dimenticato l’importante aspetto economico che lega l’isola alla Federazione Russa; il piano di salvataggio per Cipro proposto da Fmi e Ue riguarda Mosca da vicino.
Per il Cremlino, secondo una dichiarazione del portavoce di Vladimir Putinil prelievo forzoso sui conti bancari, bocciato per il momento dal Parlamento, sarebbe stato “ingiusto e pericoloso“. Secondo varie stime, gli asset appartenenti a cittadini o società russe – per la quali Cipro costituisce un deposito offshore – ammontano a circa 20 miliardi di euro.

Da qui risulta chiara la complessità dell’interesse russo per l’isola, reciproco in realtà, dati i strettissimi rapporti al limite della legalità intrattenuti tra i due paesi, come evidenziato a più riprese dal Nobel americano Paul Krugman.

L’INTERESSE ENERGETICO DEL CREMLINO
Tra le tante indiscrezioni susseguite nelle scorse ore, anche quella diffusa dalla tv Sigma, secondo cui il colosso energetico russo Gazprom avrebbe proposto al governo un piano in cui la società s’impegnerebbe alla ristrutturazione delle banche del paese in cambio dei diritti di esplorazione per gas naturale a Cipro in modo esclusivo.

Un’eventualità poi smentita dall’ufficio del presidente cipriota, Nicos Anastasiades, e dalla stessa compagnia russa.

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