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Usa, l’industria si ringalluzzisce ma Fed e Wall Street guardano alla Siria

Il passo procede da modesto a moderato. La diagnosi della Fed sullo stato dell’economia statunitense è positiva. E la ripresa dei distretti sembra rafforzata nel complesso dalla crescita dei due settori industriali che erano stati indeboliti maggiormente dalla crisi economica: quello immobiliare e quello automobilistico. Le vendite aumentano in modo significativo, facendo segnare nuovi record dal 2007, soprattutto per la giapponese Toyota.

Wall Street si preoccupa della Siria

Un miglioramento generale che dovrà però essere confermato dai dati sulla disoccupazione che saranno pubblicati venerdì. Un riferimento fondamentale per le prossime scelte della Fed, la cui stretta di politica monetaria potrebbe però essere rimandata per altri motivi. A Wall Street infatti si inizia a guardare alla Siria. L’ipotesi di un intervento americano nel Paese e la relativa volatilità finanziaria potrebbero rappresentare un freno al taper (stretta monetaria) del governatore della Fed Ben Bernanke, che si appresta a lasciare la banca centrale a breve.

Case, auto, turismo

Secondo la Fed, spiega Bloomberg, gli americani che spendono sempre più in auto e case hanno permesso all’economia di mantenere “un moderato” tasso di crescita tra luglio e agosto, nonostante l’aumento del costo del denaro.
Il manifatturiero è cresciuto in modo modesto e i consumatori hanno speso sempre più in viaggi e turismo, ha evidenziato la banca centrale Usa nella sua indagine Beige Book, che raccoglie informazioni congiunturali fino al 26 agosto.

Le previsioni per il meeting Fomc di metà settembre

Il Federal Open Market Committee (Fomc), l’organo che regola la politica monetaria della Fed, è diviso su quale tasso di crescita sia sufficiente per assicurare una svolta nel mercato del lavoro permettendo quindi una stretta delle iniezioni da 85 miliardi di dollari al mese dell’istituto. L’ipotesi che il Fomc decida di ridurre il suo piano d’acquisto di titoli già dal suo meeting del 17-18 settembre ha scatenato i mercati finanziari, spingendo al rialzo i tassi sui bond statunitensi e contribuendo alla più grande fuga di riserve dagli Emergenti degli ultimi cinque anni.

“La crescita non sta accelerando – ha detto Yelena Shulyatyeva, economista a New York di Bnp Paribas Sa, uno dei maggiori player nel mercao di bond – ma il lento progresso continua ad essere realtà per l’economia nazionale ed è così già da un po’”.

Una crescita che risente dell’aumento dei tassi

La spesa per consumi è cresciuta nella maggior parte dei distretti, riflettendo, in parte, la forte domanda di auto e di beni relativi alla casa”, ha sottolineato la Fed. “Il settore immobiliare residenziale si sta rafforzando, ma è cresciuta nel complesso anche la domanda di case non residenziali”. Prezzi e vendite continuano a salire, e molti distretti hanno registrato un forte aumento nella domanda di mobili per arredamento, specialmente in questa fase del rientro a scuola, con una crescita generalizzata della fiducia dei consumatori. La spesa in costruzioni è cresciuta a luglio al livello record dal 2009, con una spesa salita dello 0,6% a 900,8 miliardi annui. Ma, come ha chiarito il Beige Book, il settore risente dell’aumento dei tassi d’interesse rispetto a luglio. “I prestiti bancari sono diminuiti, e alcuni distretti hanno registrato condizioni meno favorevoli rispetto al periodo precedente”.

Lo sprint di GM, Toyota e Ford

Ed è anche il settore automobilistico ad essere in prima fila nella generale ripresa economica. General Motors, Toyota e Ford hanno riportato crescite superiori alle attese nelle vendite ad agosto, che, secondo gli analisti, sarebbe il mese migliore per l’industria degli ultimi sei anni. Le vendite di auto e camion sono aumentate del 15% per GM, del 23% per Toyota e del 12% per Ford. Un risultato incoraggiante se paragonato alle stime di Bloomberg di un 11% per GM, un 15% per Toyota e un 10% per Ford.

L’attesa per i dati sulla disoccupazione

Ma in attesa della riunione della Fed del 17-18 settembre, e al di là della riunione della Bce, l’attenzione del mercato e degli investitori è tutta sui dati sulla disoccupazione americane, che saranno pubblicati venerdì. Gli analisti si attendono che in caso di una crescita sostenuta dell’occupazione, la Fed andrà avanti con il rallentamento degli acquisti di asset che, comunque, potrebbe essere più limitato rispetto alle previsioni iniziali anche in considerazione dell’effetto Siria sull’economia.

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