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Mucchetti spacca il Pd e frusta Orlando su Ombrina

Così come quella per l’inferno, anche la strada per la ripresa italiana sembra lastricata di buone intenzioni, ma ancora pochi fatti. A rimarcarlo sono i commenti di giornalisti, economisti e intellettuali, che si chiedono se il nuovo documento governativo per attrarre investimenti esteri, Destinazione Italia, approvato ieri in consiglio dei ministri, si tradurrà in qualcosa di concreto o resterà lettera morta.

Quello degli investimenti è un problema cruciale per l’Italia e non si esaurisce con l’attrazione di nuovi capitali. Per dirla con Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi, “prima di attrarre nuovi investimenti stranieri, l’Italia dovrebbe essere in grado di trattenere gli investimenti che già ci sono e che se ne vanno oltreconfine (con tutti i costi che la smobilitazione comporta) perché in Italia non trovano un ambiente propizio all’intraprendere“.

LA LETTERA DI MUCCHETTI
Un tema che, come evidenziano le diverse posizioni, spacca il Pd. In una lettera inviata al Corriere della Sera, l’ex vicedirettore del quotidiano di via Solferino Massimo Mucchetti (nella foto), ora senatore democratico, lancia una serie di sfide al suo partito. Tra queste, anche una inerente l’atteggiamento anti-industrialista che contraddistingue alcune porzioni del partito di Guglielmo Epifani e che vanificherebbe ottime occasioni di sviluppo per il Paese. “Sempre ottimo – scrive – sarebbe l`investimento ex novo. Peccato sia scarsissimo. Perché? L`estero teme soprattutto l`incertezza del diritto e delle procedure“.

L’ESEMPIO DI OMBRINA
Per meglio sostenere le sue argomentazioni, Mucchetti affianca la “poesia” alla “prosa”, portando un esempio concreto. “La Medoilgas – si legge nella missiva – ha tutte le autorizzazioni per estrarre gas dal giacimento off shore Ombrina a 5 km dalla costa teatina. Ma il ministero dell`Ambiente (retto dal suo compagno di partito Andrea Orlando, ndr)temendo la reazione di comitati di protesta abruzzesi, non firma: dopo la «Via» (valutazione d`impatto ambientale) vorrebbe ora introdurre l`«Aia» (autorizzazione ambientale integrata). Stiamo perdendo tempo in attesa delle elezioni regionali? Se vogliamo regole più stringenti, purché sempre nel quadro della scienza, fissiamole una volta per tutte. E per tutti”, ammonisce l’ex giornalista.

IL PARADIGMA DELL’ITALIA
E non è un caso che Mucchetti, già firma economica del Corriere, citi Medoilgas. Il caso dell’azienda britannica rappresenta, a suo modo, il paradigma della situazione di stallo in cui versa il Paese. Un allarme già richiamato da Chicco Testa, ex presidente di Enel, ora consigliere di amministrazione Medoil, che con una lettera al settimanale l’Espresso aveva svelato questo emblematico caso di discrasia fra annunci governativi e ministeriali di voler agevolare e attirare investimenti esteri in Italia e la realtà che contraddice questi annunci.

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