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Formiche.net 2013: un anno di analisi, commenti e scenari

Un anno di analisi, commenti e scenari, caratterizzati dall’intenzione di scavalcare contingenza e cronaca per dedicarsi invece alla spiegazione dei fenomeni, alle concause e soprattutto agli effetti di decisioni ed avvenimenti. Il 2013 raccontato da Formiche.net, con le dodici analisi più significative, una per ogni mese dell’anno che sta per chiudersi.

GENNAIO
Salvate il soldato Monti dai consiglieri americani. Erano i giorni della campagna elettorale per le politiche, con la primizia rappresentata dal movimento creato dal professore bocconiano, su cui “la sintesi a volte può avere un effetto dal punto di vista della comunicazione che può esondare dalle reali intenzioni”. Oggetto del contendere era il piano fiscale annunciato dal premier, che a un primo sguardo sembrava rientrare in una strategia dettata da qualche stratega americano “che rischia di far apparire il professore bocconiano come un proto berlusconiano che si lancia in annunci simili a promesse poco realizzabili”. Certo, vergava Bruno Guarini, la tattica è quella di far colpo e attirare attenzione e magari consensi, quindi potenziali voti. “Ma c’è da valutare anche un effetto sgradito, o da eterogenesi dei fini. Se Monti si toglie il loden e preferisce la bacchetta magica si rischia di far perdere all’economista ed ex commissario europeo una credibilità da tutti riconosciuta, finora”.

FEBBRAIO
Che fenomeni quelli del Pd, avevano Maradona-Renzi per andare in gol ma hanno voluto farsi un autogol. Non è successo soltanto a Mariotto Segni, osservava Federico Guiglia: “Aveva la schedina vincente in mano – all’epoca dei trionfi referendari – “ma l’ha persa per strada”, come si diceva con perfidia di chi aveva l’Italia con sé, eppur non è mai riuscito a governarla. Come Mariotto, anche il Pd aveva fatto tredici. Ma il Pd ha deciso, ciononostante e consapevolmente, di buttare a mare la vittoria già acquisita e perfino dagli altri riconosciuta con largo anticipo. Il boomerang ha una data e un nome precisi: 2 dicembre 2012, Matteo Renzi”. Ovvero il giorno in cui il sindaco di Firenze perdeva la battaglia per le primarie contro Pierluigi Bersani, il segretario che, da solo contro tutti, alle urne d febbraio non è riuscito a fare filotto. E governare il Paese in solitudine.

MARZO
I consigli di Papa Francesco: cari preti, basta essere manager. Una delle novità rappresentata dal Pontificato francescano di Papa Bergoglio si registrò in occasione di un messaggio del Santo Padre ai sacerdoti. Durante la messa del crisma il Papa si rivolse ai sacerdoti invogliandoli a uscire per sperimentare “la nostra unzione, il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle ‘periferie’ dove c’è sofferenza, sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni”. Indicando con mano ferma la strada da seguire, fatta di una macro consapevolezza: “Chi non esce da se invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore”.

APRILE
Caro Letta, la melassa ci salverà? Il Presidente del Consiglio si era presentato alle Camere con la novità delle larghe intese sul modello tedesco. E già i primi strali di critiche lo avevano interessato circa il discorso che aveva pronunciato. In un corsivo di Michele Arnese, direttore di Formiche.net, si faceva riferimento ai pro e ai contro delle parole del premier, che aveva dato l’onore delle armi a Monti per il rigore premessa della crescita, aveva ringraziato calorosamente Pierluigi Bersani, aveva rincuorato il Pd promettendo di risolvere la questione degli esodati, aveva ricordato a tutti che avrebbe tentato di alleviare per quanto possibile la tassazione sulle famiglie bisognose e di ridurre le imposte sul lavoro, specie per i giovani da assumere, aveva grillinamente fatto cenno alla rivisitazione del finanziamento pubblico annunciando pure il divieto di cumulo per i ministri dell’indennità per chi è parlamentare e strizzando l’occhio al reddito minimo garantito. “Di tutto, di più. Come un Berlusconi. O un Veltroni. De gustibus”. Ma non una parola “sulla manovra prossima ventura, sul rifinanziamento indispensabile della Cassa integrazione guadagni e delle missioni internazionali all’estero”. Volendo comunque dare fiducia al nuovo esecutivo.

MAGGIO
Bruxelles loda l’Italia ma detta 6 comandamenti a Letta. Come dire che se da un lato la governance europea diceva a grandi linee di fidarsi del premier 40enne, dall’altro sottolineava con veemenza i compiti a casa che Palazzo Chigi avrebbe dovuto fare assieme ai sessanta milioni di cittadini italiani. Ovvero: debito pubblico stabilmente in discesa, amministrazioni pubbliche efficienti, assicurare che nel settore bancario ci siano “pratiche di governo societario che sfocino in una maggiore efficienza e redditività”, attuazione delle riforme del mercato del lavoro con salari allineati alla produttività, trasferimento del carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente, apertura del mercato dei servizi. Ecco le sei raccomandazioni della Commissione europea all’Italia, che dovrà attuare nel periodo 2013-2014.

GIUGNO
G8: risultati, commenti, polemiche. Economia e diplomazia al centro del vertice G8 di Lough Erne, in Irlanda del Nord. La crescita e il lavoro, e poi l’equità attraverso una più efficace lotta all’evasione fiscale e il possibile rilancio del negoziato per l’accordo commerciale tra Europa Unita e Usa. L’esito del summit e il ruolo recitato dell’Italia e del premier Enrico Letta in una lunga serie di analisi e commenti, per fare il punto sulle strategie geopolitiche internazionali.

LUGLIO
Privatizzazioni? No, grazie. Lettera aperta al presidente del Consiglio Enrico Letta, firmata da Paolo Messa, fondatore della rivista Formiche. In cui sul dossier privatizzazioni osservò che “francamente, per la stima grande che le tributiamo, ci sembra tutto tranne che una buona idea. Negli ultimi anni la necessità di portare fuori dal perimetro dello Stato alcune attività economiche ha consentito la trasformazione e l’irrobustimento di quello che oggi è uno dei principali pilastri per la crescita italiana: Cassa Depositi e Prestiti“. Ovvero “forse il capolavoro più riuscito dell’ex ministro Tremonti, definito per questo “Colbertista”. Grazie ad un presidente dalla solida cultura di uno statalismo efficiente ma forte come quello francese, la Cdp è divenuta un soggetto molto diverso ma anche molto più rilevante dell’IRI”.

AGOSTO
Enrico Letta e Matteo Renzi, pronti alla sfida? Inizia ufficialmente il confronto tra il premier e quello che qualche mese dopo diventerà il segretario del Pd. Pur se a centinaia di chilometri di distanza, quello fu il primo vero antipasto di quella che sarà la sfida per leadership del centrosinistra tra i due più accreditati esponenti che se la possono contendere. Analogie, differenze, spunti, e proposte.

SETTEMBRE
La tragica follia di Berlusconi. Ovvero la parabola politica di Silvio Berlusconi che in quei giorni stava finendo nel peggiore dei modi possibili. Le dimissioni intimate ai ministri del Pdl si fondano su una motivazione inconsistente: la decisione del premier Enrico Letta di non cassare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva dal primo ottobre a causa delle minacciate dimissioni dei parlamentari del Pdl. “Le ossessioni fiscali del Pdl berlusconiano, però – scriveva il direttore di Formiche.net Michele Arnese – se possono essere comprensibili considerata anche l’azione non particolarmente innovativa del ministero dell’Economia seppure retto, o commissariato, da una task force di Bankitalia“, rischiano di diventare frusti slogan con una finanza pubblica sotto il giogo dell’austerità imposta da Bruxelles e Berlino.

OTTOBRE
Obama fa scoprire con il Datagate l’acqua calda a Merkel e Hollande. Con le parole di Antonio Maria Rinaldi volte a fare chiarezza sul caso Datagate che stava incrinando i rapporti fra l’amministrazione Obama e i governi di tutta Europa. “La notizia a dire la verità era già di dominio pubblico da prima dell’estate, ma ha ritrovato vigore a causa delle indiscrezioni che indicano come anche il cellulare del Cancelliere Angela Merkel fosse stato sotto il controllo della National Security Agency“. Lecito chiedersi: “Spiati o consapevolmente controllati?”

NOVEMBRE
Bankitalia, ecco il miliardario regalino impacchettato da Letta e Saccomanni per Intesa e Unicredit. Un premio per le banche, ma anche (forse) per lo Stato. “Il gatto e la volpe, verrebbe da dire”, osservavano in una lunga analisi Michele Arnese e Laura Magna. “Si parla della rivalutazione, a 7 miliardi, della partecipazione in Bankitalia detenuta dai maggiori istituti di credito italiani. A patto che arrivi il via libera dalla Bce, che si dovrebbe esprimere la prossima settimana (le prime indiscrezioni parlano di un via libera imminente)”.

DICEMBRE
Grecia, Portogallo e Spagna. Benvenuti alla bizzarra fiera delle consulenze della Troika. Contratti milionari, segreti e senza concorso, avallati dalla Troika per i Paesi Piigs. Fra la troika e società private per consulenze nei memorandum di Grecia, Cipro, Spagna Irlanda e Portogallo sarebbero intercorsi rapporti professionali per 80 milioni di euro. La società finanziarie in questione hanno fornito consulenza per salvare i Paesi che in passato hanno seguito programmi di memorandum fiscali con procedure non trasparenti e senza alcuna garanzia. Con cifre enormi.

 

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